Terapia energetica e crisi di identità - 26 di 32 - Parliamo di... - Mariano Robino

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Terapia energetica e crisi di identità - 26 di 32

Pubblicato da Mariano Robino in Trattamenti energetici · 9/4/2015 15:39:15

È purtroppo vero che regola vigente in questa realtà decaduta e in continuo divenire è che "il pesce più grande mangia quello più piccolo; il più forte domina e opprime i più deboli" e nello sviluppo di questo processo è stata perfettamente rispettata. Sciaguratamente l'evoluzione del cambiamento ha oggi raggiunto una portata tale da poter causare danni enormi a ogni livello terracqueo se non si introduce Saggezza nel procedere: non si tratta di "buttare tutto alle ortiche", molto di quanto è stato reso disponibile opportunamente utilizzato può portare a raccogliere "buoni frutti", ma occorre "correggere la rotta per evitare il naufragio".

Anche l'attuale possibilità di realizzare città virtuali che non hanno più consistenza fisica è ad alto rischio; e i primi effetti nefasti si iniziano a vedere: da nuove regole di relazione e di rapporti anche di potere, a fatti come la "persecuzione" in rete, ad esempio, che porta alcuni al suicidio; purtroppo l'operare virtualmente è da molti mentalmente associato al giocare e il non avere così coscienza del reale risultato di quanto si fa porta a perdere la consapevolezza degli effetti che l'immaginazione tradotta in realtà non a mezzo d'azioni fisiche, bensì a mezzo d'un computer, può dar luogo: tanti crimini che sono reali e non virtuali. In questo modo si diffonde una gran sofferenza tra quanti ne subiscono impotenti lo strazio che segue a quanto è stato fatto ai loro cari e quanti si rendono conto dell'avvento di tale sgradita crescente perdita di coscienza, senza poter "riportar senno" nelle menti di quanti affrontano superficialmente questo "vortice" sino a lasciarsi risucchiare e da irresponsabili giungere a comportamenti deleteri.

Non si tratta d'essere antiprogressista, bensì di far chiarezza su cosa sia il progresso: tecnologie e macchine da una parte devono essere strumenti a disposizione dell'essere umano e non viceversa; dall'altra occorre predisporre mezzi adeguati per impedire ai dissennati d'arrecar danno usandole. Per l'Umanità il reale progresso deve rapportare tutto all'essere umano e all'ambiente in cui vive per far si che in ognuno/a maturi una sempre maggiore consapevolezza di se stesso/a, quindi dell'essenza della nostra natura fondamentale, così da capire che nessuno può esser considerato un oggetto a disposizione di . . . , bensì sempre soggetto e artefice della propria esistenza; e che solo nei leali vicendevoli sostegno e co-operazione si trova il necessario per raggiungere il ben-essere: il liberismo senza adeguati limiti stravolge le positive possibili prospettive di sviluppo ponendo tutto e tutti in grave pericolo; è sempre bene ricordarsi che questa realtà "ammorbata e falsa" nasconde alla vista la Realtà, propone pericolose illusioni e tende a contagiare chi ci vive . . . un esempio potrà chiarire più di molte parole: non è un corpo "comprato" che può dare conforto al "cuore" e portare serenità alla mente e letizia nella vita; solo il "calore" donato in assoluta libertà da un'"anima" a un'altr'"anima" può fare ciò . . . ironia della sorte: potere e ricchezze nulla possono a questo livello . . . attraverso la sofferenza anche questo vien messo in luce dall'ansia oggi diffusa tra gli esseri umani, occorre solo avere il coraggio di voler vedere.

Poiché l'azione della Terapia Energetica tocca tutti i livelli in cui un essere esiste ho fatto questo accenno sui motivi che stando a monte investono l'intera Umanità e non solo, giacché son collegati ai disturbi accusati dai pazienti e rientrano tra quanto s'affronta con l'intervento energetico, che non è un'azione controllabile da ragione e attenzione, troppe sono contemporaneamente le cose da tener presenti; ci si riesce solo operando in stato meditativo. Ciò evidenziato sarà ora maggiormente comprensibile la differenza tra il trattamento energetico che propongo e qualsiasi altro trattamento sanitario; per questo nei miei vari articoli ho sempre parlato di collaborazione leale e costruttiva tra professionisti diversamente preparati riferendomi alla possibile co-operazione con i vari terapeuti dell'Area Sanitaria legalmente riconosciuti.

Detto ciò torno al particolare.

Chiaramente l'ansia è individualmente portata dal trovarsi in condizione di non farcela, nonostante impegno - costanza - sforzo profusi, a far fronte ai fatti relativi alla propria condizione sentimentale - familiare - sociale - ecc., come a tutte le spese - incombenze - tributi - ecc. cui questa società, che offre innumerevoli possibilità a quanti riescono a "stare nel sistema", ma al di là delle parole senza reale pietà stritola chi cade, obbliga.

A livello psichico l'ansia porta tensione, nervosismo, eccessiva preoccupazione sia per sé che per gli altri cui si vuol bene, insonnia, facilità al pianto, ecc.; col tempo questi disturbi evidenziano sintomi anche a livello somatico provocando palpitazioni, vertigini, nausea, disturbi visivi, aumento della sudorazione, disturbi della sessualità, emicranie, coliti, ecc.; può comparire e progressivamente aumentare la paura a stare nei luoghi affollati, al buio, ecc., sino a portare ad attacchi di panico con profondo disagio che gradualmente riduce le attività cui l'individuo si dedica e in alcuni casi può portarlo a bloccarsi: l'ansioso inizia vivendo in un costante stato di allarme che da una parte lo mette in tensione inducendolo a temere disgrazie - incidenti - insuccessi - ecc., e continuamente bruciandogli energia dall'altra lo porta a non riuscir più a tollerare le attese e la competizione.

L'ansia può per gradi portare alla depressione: sempre più raramente si presentano momenti con gioia di vivere, sempre più si diventa inclini a essere solitari, seri, malinconici, l'autostima vien meno e nonostante spesso si sia meticolosi, perfezionisti, coscienziosi fino all'eccesso sentendo fortemente la propria responsabilità in tutto ciò che si fa, crescono pessimismo, sentimenti di inadeguatezza/disperazione e si diventa negativamente autocritici.

Uno dei problemi è che spesso si cerca di combattere l'ansia, guerra persa prima di cominciare, mentre il punto è essere presenti nelle azioni che facciamo mentre le facciamo nel miglior modo a noi possibile e non cercando di farle come le farebbe qualcun altro: anche se a prima vista può apparire come un rinunciare a migliorarci, è invece in effetti l'unica via certa per raggiungere il miglior livello a noi possibile.

Non è un male cercare d'essere un modello, un punto di riferimento, una persona sulla quale si può fare affidamento; ma non bisogna esagerare: è già difficile far la cosa giusta al momento giusto e farla bene, mentre può rivelarsi impossibile cercar d'accontentare tutte le richieste, benché lecite, che ci fanno anche solo le persone che amiamo: occorre riconoscere e accettare (in senso Religioso, "Deus Caritas est", si potrebbe usare il verbo Amare nella pienezza del suo significato) i propri limiti. Ancor peggio per se stessi è quando non si presta la necessaria attenzione ai propri veri desideri e ci si impone d'essere un determinato modello a tutti i costi: come già fatto notare non siamo macchine e un programma troppo rigido può bloccarci e non permetterci più d'esprimerci come potremmo.

Cordiali saluti.
Robino Mariano


© Robino Mariano



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