Trattamenti convenzionali, non convenzionali, collaterali, alternativi, complementari - 16 di 20 - Parliamo di... - Mariano Robino

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Trattamenti convenzionali, non convenzionali, collaterali, alternativi, complementari - 16 di 20

Pubblicato da Mariano Robino in Massaggio · 30/8/2012 10:04:53

Ho evidenziato come la linea di pensiero oggi prevalente sostiene che solo i medici, legalmente addetti alla salute, con cognizione di causa possono utilizzare rimedi di Medicine diverse da quelle Convenzionali, onde dare ai pazienti una garanzia di serietà e non lasciarli alla mercè di personaggi che s’improvvisano "guaritori".

Ho considerato come, fermo restando la necessità di proteggere le persone da quanti potrebbero arrecar loro danno, non sono da criminalizzare coloro che non s’improvvisano, ma seriamente si formano nel corso di anni, senza tuttavia conseguire la Laurea in Medicina & Chirurgia, perchè è logico che ci siano professionisti con differente formazione per eseguire lavori tra loro diversi.

Dopo una veloce presentazione di Medicine non Convenzionali ho preso in esame il fatto che oggi sono molti i pazienti che a livello emotivo – spirituale percepiscono il trattamento convenzionale come "vuoto = freddo, distaccato, insensibile agli umani bisogni profondi", e di conseguenza avvertono una progressiva perdita di controllo su quanto accade, cosicché il ricorrere alle pratiche non convenzionali diviene anche un mezzo per esercitare una forma di autocontrollo sulle cure cui sottoporsi e contemporaneamente un modo per evidenziare il maggior valore di un essere umano nei confronti anche della macchina più sofisticata, o della terapia più avanzata, ecc.; e nel contempo avevo ricordato l’importanza d’usare molta saggezza per valutare sia il valore delle Medicine non Convenzionali che possono essere utilizzate con scienza e coscienza nel mantenere, ripristinare e potenziare lo stato di salute ed il benessere individuale e collettivo nel rispetto di dolci ed armonici principi "naturali", come pure gli innegabili punti di forza della Medicina Scientifica, concludendo che ritengo pericoloso scartare decisamente quest’ultima, ritardando così specifici trattamenti che potrebbero essere indispensabili.

Per dimostrare come ciò che qui da noi è considerato "poco credibile" sia invece qualcosa che merita considerazione ho ricordato sia i consigli dati ai Governi Nazionali che quelli alle Strutture del Sistema Sanitario dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS - WHO = World Health Organization); avvalorati da quanto affermato anche dalla Cochrane Collaboration.

Ho poi preso in considerazione il fatto che nell’Antica Grecia affonda le sue radici il processo che ha portato l’Occidente ad essere com’è oggi: fu allora che si prese a concepire il sapere come un processo razionale. Son quindi passato al successivo cambiamento di visione iniziato nel periodo tra l’Umanesimo ed il Rinascimento in cui è nata la scienza moderna, che, provocando una netta frattura col precedente orizzonte conoscitivo, fece crollare teorie che per due millenni avevano costituito sicuri punti di riferimento per gli uomini: si iniziò così a porre tale fiducia nel progresso scientifico da volerne applicare il metodo a tutte le sfere della conoscenza e della vita umana.

A seguire ho evidenziato come umanamente non si può giungere ad una conoscenza neutrale ed oggettiva della Realtà, dovendo includere l’osservatore nel campo stesso delle sue osservazioni; quindi le nostre conoscenze di Essa sono limitate alle capacità dei singoli osservatori, perciò sono plurime, per via dei molti osservatori, e mutevoli, a causa dei vari risultati cui si giunge col passare del tempo tramite successivi confronti; di conseguenza il metodo scientifico mostra i suoi limiti.

Son poi passato ad una riflessione su: esperienza, realtà delle cose e determinazione della realtà, uso della razionalità e necessità del vuoto di sapere, percezione e capacità di conoscere, per giungere ad ipotizzare l’impossibilità d’un controllo automatico sui risultati cui l’enorme umana potenzialità può portare.

Mettendo in luce come l’evoluzione vale anche per i movimenti di pensiero penso d’aver dimostrato come l’essere umano sia fallibile ed alla continua ricerca della "Strada Maestra" per arrivare a quel Ben-Essere tanto agognato e mai raggiunto; dunque anche in ciò che in un momento d’eccessiva ed immotivata "euforia" ha gettato lontano da sé può esserci qualcosa d’essenziale, che va ripreso.

Quella cruenta "guerra contro antichi saperi" gelosamente custoditi e tramandati solo agli iniziati (senza adeguata crescita interiore l’informazione non può divenir conoscenza, pertanto non è bene che chiunque venga istruito: potrebbe far danni), che portò al rifiuto sia della Verità che sta sotto la superficie delle cose e non può essere compresa usando solo ragione e scienza materiale, che del Sovrannaturale che trascende l’immanente, non è ancor giunta alla fine. Il condizionamento mentale che ne è risultato, però, inizia a non essere più invisibile e quanto mai si sente la necessità di ricercare la Verità.

Tutto ciò fa ben sperare per una Sapiente Evoluzione della Società: come nel primo millennio a.C. si ebbe, in Occidente, un significativo cambiamento, seguito alla fine del Medioevo da altro profondo cambiamento, nuovamente ai nostri giorni si propone la necessità di riconsiderare quanto si credeva "inattaccabile"; ed ogni cambiamento, se sorretto dalla Saggezza, porta "buoni frutti".

Naturalmente ad oggi più un Sistema di Terapie non Convenzionali si adatta al controllo scientifico, maggiori sono le probabilità che col tempo possa venir accettato; infatti ad oggi, anche se sovente ci sono pazienti che non sapendo più cosa fare per tornare a "star bene" non disdegnano il ricorso al non convenzionale, tuttavia sono veramente in pochi ad essere davvero convinti del valore di queste discipline che tanto si discostano da quanto gode di pieno riconoscimento.

Grande timore e diffidenza v’è soprattutto nei riguardi delle terapie di "riequilibrio energetico": avendo fatto in passato d’ogni erba un fascio per screditare quanto più possibile "maghi e stregoni", è chiaro che oggi (nessuno nega che imbroglioni e criminali possano facilmente nascondersi in quella che è presentata come una "nebbiosa e buia landa" ) vien considerato quantomeno un ciarlatano chi sostiene di poter lavorare con mezzi non indagabili scientificamente; e l’Energia non si presta ai controlli oggi possibili . . . solo dell’evidenza dei fatti si può parlare; ma, essendo gli esseri umani tra loro diversi anche la medesima Terapia produce risultati differenti su pazienti tra loro mai uguali, con grande disappunto di chi vorrebbe applicare il metodo scientifico.

Ecco perché alcuni hanno ipotizzato che soprattutto le Terapie Energetiche non possano in alcun modo entrare nell’ambito di "Medicina e Terapie Sanitarie", ma vadano assolutamente collocate all’interno di "generiche esperienze del benessere", alle quali chiunque può accedervi perché ne sente un bisogno personale, o perché ne condivide la visione della vita, o perché ha piacere di ritrovarsi in quello specifico gruppo di cui sente il sostegno, ecc.; di conseguenza da molte parti viene chiesto che non sia loro riconosciuta la dovuta (ma sconosciuta ai più) dignità e soprattutto non venga loro dato spazio nell’ambito professionale, ma solo in quello dell’associazionismo e del tempo libero.

Cordiali saluti.
Robino Mariano


© Robino Mariano



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